Borsa di studio Luigi Spezzaferro

 

Luigi Spezzaferro sapeva coinvolgere i giovani studenti e collaboratori, che considerava la vera risorsa della ricerca scientifica e il futuro di ogni paese, in ricerche anche complesse e ardue.

Pertanto la Fondazione, allo scopo di offrire a giovani storici dell'arte una possibilità concreta di progredire negli studi attraverso la partecipazione effettiva ad un progetto di ricerca, ha istituito una borsa di studio volta a promuovere la formazione di giovani interessati a svolgere ricerche d’avanguardia nei temi cari allo studioso, vale a dire la storia sociale dell'arte, la storia dell'architettura e dell'urbanistica, la museologia, la storia della critica d'arte, la storia del collezionismo e del mercato d'arte, con particolare riferimento ai secoli XV-XX.

L’istituzione della borsa di studio è stata resa possibile anche grazie alla generosa donazione di Meg e John Pinto (Princeton University, Usa).

 

Le prima borsa di studio assegnata nel 2013 alla dott.ssa Francesca Morosetti, basandosi sulla qualità dei titoli presentati e sulla pertinenza delle ricerche nei confronti delle prospettive delineate da Luigi Spezzaferro, ha previsto la collaborazione della vincitrice al progetto di ricerca  "Esportare oggetti, elaborare uno stile. Domanda, offerta e circolazione di oggetti d'arte e design nell'Italia postunitaria (1870-1915)"istituito dall'Archivio Centrale dello Stato, con la collaborazione della British School at Rome e dell’Università della Calabria. 

La candidata è giunta ad acquisire un risultato notevole per la scoperta e l'utilizzazione delle ricerche d'archivio, illustrate nella relazione finale del progetto e dovute anche al sostegno e alla disponibilità dell’allora Soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato prof. Agostino Attanasio. 

 

La seconda borsa di studio, attribuita recentemente alla dott.ssa Marta Moi, prevede la partecipazione della vincitrice al progetto “Esportare opere, elaborare uno stile nazionale: Italia, 1861-1915”, frutto della collaborazione fra l'Archivio Centrale dello Stato e l'Università degli Studi di Teramo, che trae origine dal precedente progetto di ricerca, allargandone l'ambito d'esplorazione, precedentemente limitato alla sola città di Roma, alle altre città del Regno d'Italia.